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:: Sunday, April 28, 2002 ::
Tornare dai Veeting ti lascia sempre qualche ora di sonno arretrato e l'idea di aver dormito sott'acqua...Ma si possono avere i reumatismi a vent'anni?
Sì.
Canaso vuoi dire qualcosa alla nazione?
Ciao Nazione!!!
Però....Notevole...Dì ciao Data..."Ciao Data!"
Odio la domenica! Non c'è nè Star Trek nè Sex and the City! Passo e chiudo!
:: Tanachvil
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1:17 PM Noctupermalink ::
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:: Saturday, April 27, 2002 ::
“Bologna è una vecchia signora, dai fianchi un po’ molli…”
Io gliel’ho sempre detto, anche quando preparavamo insieme il provino, sempre detto io…
Alla fine, se a Bologna ci nasci, va finire che Lei ti marchia.
E’ una cosa complicata staccarsi da Bologna, complicatissima, ti resta addosso appiccicata, o forse sei tu che ti appiccichi a lei e ci stai comodo, forse anche un po’ troppo per non avere quel sottilissimo senso di colpa…Che però poi scompare subito, sai?
Qui tutto va molto più lento, quasi flemmatico, o almeno così mi dicono quelli che vengono da fuori, quelli che arrivano a Bologna e che si sentono come se all’improvviso qualcuno avesse tirato il freno a mano. Io non me ne sono mai accorta.
Ci sono quelle mattine in cui l’aria è elettrica e sai che pioverà e tutte le strade sembrano affogate in un misto di ossigeno, smog e adrenalina. La respiri proprio l’adrenalina, la gente diventa nervosa, in macchina, e sui viali i clacson fanno smadonnare il nonnino che spinge la bicicletta sulle strisce nel tentativo di farsi tirare sotto…A me invece fa impazzire, tutto si accende di una specie di sospetto, tutti i mattoni rossi, tutte le torri stanno come all’erta e la gente cammina guardando in su e ti pare di sentirli pensare “Socc…Ma viene o non viene?”
“Bologna per me provinciale, Parigi minore, mercati all’aperto, bistrots, della rive gauche l’odore…”
Verso le cinque e mezzo, soprattutto a primavera, scoppia il popolo dell’aperitivo. Eh, d’inverno mica li vedi, stanno chiusi dentro alle Stanze, con i soffitti affrescati, a prendere un the o un Martini prolungando un tardo pomeriggio in attesa delle tartine da assalire per il gusto magnifico di qualcosa di gratuito.
A primavera si apre la stagione dei tavolini, saltano fuori come funghi e anche il Bar Dello Sport (un qualsiasi bar dello sport, uno a caso) li mette fuori, magari con gli ombrelloni per salvarti dalle prime gocce di pioggia che immancabilmente vengono giù finché non è proprio estate.
Anche noi, quanto tempo abbiamo speso su quelle sedie di metallo in piazza, sotto l’arco di pietra di palazzo Re Enzo a sognare il futuro che si avvicinava? Io sempre il Martini o un bicchiere di vino, tu magari il Porto o un Montenegro e intorno a noi centinaia di tavolini, in centinaia di piazze, sotto a centinaia di portici, persi in centinaia di viuzze.
Quelle vie dove l’acqua fa delle pozzanghere piccolissime, ma micidiali, tra un cubetto di porfido e l’altro, quelle chiuse al traffico, in cui camminare di notte ubriachi.
Quelle vie con i portici piccoli e bassi e il rumore dei canali che scorrono e fanno sentire la loro voce, per poi sorprenderti da una finestrella con un angolo quasi veneziano.
Le strade del ghetto, strette in un abbraccio di intonaco giallo e lavori in corso, poi giri l’angolo e ti rendi conto che sei già sotto le due torri.
E guarda che io a Bologna ci vivo da sempre e tutte le santissime volte sbaglio sempre strada e non sbuco mai dove dovrei…E quando ero piccola il fatto che ci fosse una strada che si chiamasse via dell’Inferno era una cosa misteriosa e affascinante.
“Però che Boheme confortevole, giocata tra case e osterie, quando ad ogni bicchiere rimbalzano le filosofie…”
Via del Pratello, che la sera diventa un borgo medievale, un passo, un pub, tre passi, un’osteria, dieci passi, pizzeria, tre passi, altra osteria. Quanto ci siamo stati bene dal Sardo? A preoccuparsi che il mirto fosse un po’ toppo calorico, poi a riderci sopra e a fregarsene delle calorie e dell’ora inverosimile, davanti ad un bicchiere scuro e liquoroso. Penso che delle volte avremmo dovuto registrarci e scrivere qualcosa su quel che si diceva, io, tu, il Granrivoluzionario, gli altri…Quanti sogni abbiamo sfiorato, assaporato, creato, da quei tavoli di legno scuro? Che poi son sempre quelli, sia in via del Pratello, sia al Borgonuovo, alle quattro e mezza del mattino mangiare il tris di primi, che il fegato ti odia, ma il tuo umore migliora notevolmente.
E noi a raccontarci che sarebbe sempre stata così, le notti che sembrano cortissime, i giorni eterni e placidi, camminare sulle pietre scomode di piazza S.Stefano per arrivare a sedersi sotto al portico e sentire quei dannati uccellini che cantano anche alle tre di notte.
“Bologna è una vecchia signora che fu contadina, benessere, ville e gioielli e salami in vetrina…”
Quell’aria da fighetti nati e da Marine Ripa di Meana che ha la gente, i villoni, Galleria Cavour con più polizia e sorveglianti di un carcere di massima sicurezza, che se butti una cartaccia hai paura che ti arrestino. E invece basta sembrare strafighi e spocchiosi, tutta una questione di atteggiamento e nessuno ti viene a dire niente anche se picchi una vecchietta. Che tanto poi qui la gente ha una predisposizione particolare a girarsi dall’altra parte e quando chiamo l’ambulanza per il solito tossico in overdose sotto il mio portone mi guardano come se fossi matta…
Quanto ci guardavano male, a te e a me, truccati come incubi, svestiti come strani rifiuti da marciapiede, lo sguardo torvo per spaventare la signora impellicciata nel tardo pomeriggio, e poi, appena si voltava, guardarci e sorridere, per poi continuare a camminare.
La gente con i macchinoni di lusso che parcheggia in tripla fila, le bellone con i tacchi che annaspano proprio su quelle pietre irregolari davanti alle Settechiese. Magari vengono dal locale figo, dalla discoteca esclusiva, ed io che qua ci sto da sempre, nemmeno so dove siano o se ci siano posti così in questa Bologna…Quella Bologna, perché la mia è un’altra, è il mercato vecchio con i suoi saliscendi, certe vetrine solo da guardare. Ti ricordi? C’erano quei pantaloni bruttissimi che costavano tredici milioni! E quel bracciale che era solo una striscia di pelle e il signor Gucci ti chiedeva quattrocento mila lire. Noi passavamo, riscaldati dal vino o dalla poesia e io avevo gli anfibi con i buchi e nei tuoi la suola si staccava.
“Bologna è una strana signora, volgare matrona,
Bologna bambina per bene, Bologna "busona",
Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto,
rimorso per quel che m' hai dato, che è quasi ricordo,
e in odor di passato...”
Io non posso farci niente, la adoro, la mattina presto quando tornavo a casa in bici e la ‘guazza’ delle 6.00 mi riempiva i polmoni, la sera all’ora di cena, quando via della Grada risuona di televisori e stoviglie, amo i goliardi ubriachi, amo i postini che chiedono “Mi da il tiro?” e la faccia di chi è a Bologna da poco e non capisce cos’è che vuole quello.
Amo le strade vicino a dove stavi tu, i cancelli, i cortili nascosti, i colli così vicini, il fiume a un tiro di schioppo per farci il bagno di notte, i miei matti, i miei autobus.
Amo i nostri angoli segreti, pieni di incanti che forse solo noi sappiamo cogliere, i moncherini delle torri, gli archi della vecchia cinta muraria, le strade in salita senza motivo apparente.
Te l’ ho detto un sacco di volte, anche prima di sapere che quel provino non l’avrei passato, per me casa è qui…No, mica qui da dove scrivo adesso, dico la fuori, dico le strade, la cinta dei viali come un abbraccio d’asfalto con il cuore in dodici porte, dico le piccole magie nascoste tra i muri, tra la
storia, dico quel parco che è quasi un bosco per davvero e in cui abbiamo piazzato la nostra Avalon, dico qui fuori.
Dico Bologna.
:: Tanachvil
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8:45 AM Noctupermalink ::
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:: Friday, April 26, 2002 ::
E così è arrivato il sole, un sole caldo e finalmente primaverile, io mi do al travaso delle piante e quelle appena seminate buttano fuori foglioline verdi che promettono un gran bene.Ho già voglia di passare le nottate sotto un cielo Felsineo come lo è solo d'estate, il cielo del mio bosco fatato, l'odore di gelsomini che riempie l'aria e da le vertigini, ho voglia persino di scappare dalle api e dalle vespe che, ho verificato, mi terrorizzano anche quest'anno...Il prato di Collecavo in questo pomeriggio di aprile era inondato di sole e colori, un vento sottile e fresco, voci, odore d'erba giovane, le statue delle vestali che si aprono al sole...
Il sogno di Felsina si è svegliato a primavera ed è un sogno estraneo, diverso, che non so come prendere, mi sembra una realtà parallela e sento ancora sulla lingua il sapore di cose che non torneranno, ancora...E' l'anno degli addii, della fine, del voltare pagina, ma il gusto della malinconia è quello che fa da padrone in questo gelato 2002 e mi sta prendendo allo stomaco come un nodo che ho paura di sciogliere.Il sogno si è svegliato e ho voglia di piangere come prima reazione, o di chiudermi in un angolo, e io mi sveglio dalle illusioni, quella di essere una persona 'per bene' forse, o quella di potermi ingannare, bella me, ci ho provato...
Non si pò negare l'odore delle persone quando ti è entrato nel sangue, diventa un richiamo, e tocca corde che non vorresti, anche quando non avresti nulla da lamentarti e allora che cavolo sarà questa malinconia...Forse mi manca un pezzo, come ho detto una sera al Borgonuovo in cui mi sentivo una bambina e avevo voglia di uscire e trovare un diluvio vero e proprio...e invece ho trovato il vuoto di Bologna deserta e silenziosa, Bologna che mi ha preso per mano, discreta e mi ha accompagnata a casa.
Mi manca un pezzo di me. Mi manchi tu, lo sai, te l'ho detto così tante volte, ma forse ormai sono parole che hanno perso significato, il fatto è che dovresti interpretarle in senso letterale...Mi manchi, sei la parte di me che è assente, un assenza fatta di quotidianità, di distanze e di dubbi forti come torri che mi prendono e mi fanno svegliare la notte.
E' che tutto sembra così distante, tutto quanto, anche io sembro distante da quello che faccio e forse è vero, sto agendo come se non ci fossi, e davvero non sono qui...Forse quel pezzo di me che hai tu era quello importante, quello che dava coscienza al resto, forse era il cuore, che adesso ha fatto perdere le sue tracce e davvero vorrei sapere se lo hai tu, lì con te...Trattamelo bene, ha bisogno di riposare molto, di dormire e dimenticarsi di essere il mio.
Chi sono...dove sono...Quando sono assente di me. Da Dove vengo? dove Vado?(Signor Battiato...non lo so, non lo so davvero....)
:: Tanachvil
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1:11 PM Noctupermalink ::
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:: Tuesday, April 16, 2002 ::
Ieri a Bologna ha grandinato, anche per un bel pezzo, e oggi c'è lo sciopero generale e la manifestazione.
Ieri invece ho avuto le prove, poi chiacchere stanche in osteria e poi a letto, rincoglionita davanti ad una vecchia puntata notturna di Star Trek...E' tutto molto tranquillo e piatto, sarà la primavera?
:: Tanachvil
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3:33 AM Noctupermalink ::
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:: Friday, April 12, 2002 ::
**La mia Playlist**
(Depeche Mode) Enjoy the Silence,
(Soft Cell) Tainted Love,
(Rosana) El Talisman
(The Cure) Close to me,
(Ramstein) Du Hast,
(Battiato e Alice) Chan-Son Egocentrique
(Battiato ) Prospettiva Nevskij,
(Michael Nyman) Prspero's magic,
(Tori Amos) Enjoy the Silence
(Michael Nyman) The piano,
(Make Up) Pegasus fantasy,
(Janis Siegel) Bei Mir bist du shoen
(Noel Coward) Why must the show go on,
(Timoria) La cura Giusta,
(Madonna) Frozen,
(Enya) & Taliesin orchestra Lothlorien
(Donatella Rettore) Il Cobra,
(Mina) Insieme,
(TheArk) It takes a fool to remain sane,
(The Ark) Let your body decide,
(Soft Cell) Sex Dwarf industrial remix,
(Santa Esmeralda) Please don't let me be misunderstood,
(Falco) Rock me amadeus,
(Nick Cave) Where the wild roses grow,
(Faith no more) Easy.
:: Tanachvil
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3:59 AM Noctupermalink ::
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Finalmente la maledetta bronchite se ne va, io riprendo ad avere una vita oltre la tosse, ieri notte ho scaricato la solita marea di canzoni e adesso ho la playlist più male accostata della storia...Un po' come quando prendo il gelato, ma non è mica un reato fare limone, mandorla e nutella!
Ieri sera siamo stati in giro con Tanino per i primi abbozzi di prove dello spettacolo nuovo, abbiamo preso un bel po' d'acqua e devo dire che nonostante il mio amore assoluto per la pioggia, nelle mie condizioni non è l'ideale! Sono in cerca disperatamente di un cappello come quello che avevo fino a qualche mese fa, prima che il suddetto cappellaccio decidesse di scomparire senza lasciar traccia di sè...Ma vi pare possibile che in tutta Bologna non si trovi un posto che venda cappelli senza avere prezzi vertiginosi e che non tenga solo quelli di stagione o di moda? Insomma! Non vogliao una paglietta verdina, nè un cappello stile paralume in finto jeans, né una roba che smbra un incrocio tra il cappello di Miss Marple e Sampei! non me ne frega nulla se vanno di moda il beige e l'azzurro! A me fanno schifo e voglio il mio cappellaccio nero, largo, tondo, con la visiera! Vabbeh...Argomenti di un'importanza mondiale direi...
Intanto su questa città continua a piovere da tre giorni almeno etutto sembra annegato...
:: Tanachvil
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3:23 AM Noctupermalink ::
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:: Tuesday, April 09, 2002 ::
Non ne posso più! Sto passando il mio tempo a tossire come una matta! Non riesco a dormire perché mi svegliano gli attacchi di tosse, la sera ho quasi sempre la febbre e mi aspetano pure un po' di levatacce per andare a farmi togliere quantitativi abnormi di sangue...Ufaaaaaaaaaaa!!! Influenza di mmmm..
Tra le altre cose questa settimana si iniziano pure le prove di Le Notti Bianche e quindi addio riposo assoluto e ho paura che con le uscite, sia pur per il brave tragitto da qui al teatro, le mie condizioni non possano che peggiorare, ma che bello!
:: Tanachvil
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8:41 AM Noctupermalink ::
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:: Sunday, April 07, 2002 ::
Mi ritrovo a fare l'ennesimo scan antivirus...Uffa! E intanto il virus me lo sono beccato io, una bella bronchite che mi sta chiudendo in casa a leggere, cucinare, dormire. Il live di changeling si è rimandato e invece lunedì si inizia a trovarsi per lavorare con Tanino alle Notti Bianche. Mammammia! Mica riesco a scrivere, mi sa che ho la febbre che sale...Finisco lo scan e poi me ne torno nella tana di libri e lenzuola!
:: Tanachvil
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1:03 AM Noctupermalink ::
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:: Tuesday, April 02, 2002 ::
**Visto:'Parla con Lei' Pedro Almodòvar
**Ri-Visto in cassetta: 'Tutto su mia madre' Pedro Almodòvar
**Sto leggendo: 'Mangiami' di Linda Jaivin
**Ho letto: 'L'Ultima Legione' di Valerio Massimo Manfredi
Full immersion Almodovariana, avevo assolutamente bisogno di rivedere Tutto su mia madre, che è davvero un capolavoro, con quel gusto dissacratore, quel saper accostare momenti tragici e commoventi con cazzate storiche e trashate di qualità sopraffina, battute come "Certo che so guidare, da giovane ero camionista, questo prima di farmi le tette, poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana!".
Parla con lei è un bel film, con quello stesso gusto di accostamenti bizzarri, una fotografia semplicissima e bella, attrici con una faccia che racconta storie da sola, personaggi meravigliosamente umani e colpi di trash, compresa la grande, grandissima apparizione della portinaia di Donne sull'orlo di una crisi di nervi! Proprio lei! Nel ruolo, naturalmente, della portinaia! Anche se questa volta non è testimone di Geova! E' un bel film dicevo, che ti lascia una tristezza strana e tutta spagnola, tra tori, toreri, ospedali, ballerine...Ma non ho ancora deciso se mi è piaciuto molto o così così...Da notare l'apparizione come comparsa di Cecilia Roth, che sorride...e basta.
Mangiami è invece un romanzetto erotico molto divertente, scritto da una australiana un po' esagerata, storia di un gruppo di amiche e delle loro avventure sentimentali e sessuali, intrecciate sempre con un 'Australian style' che qua e la fa sorridere, un feminismo un po' ridicolo, storie che non stanno ne in cielo ne in terra, ma comunque divertente...
L'ultima LEgione mi è piaciuto davvero tanto, è una lunga fuga, un viaggio meraviglioso negli ultimi brandelli dell' Impero Romano, una storia non vera, ma verosimile, come sempre, con un collegamento perfettamente plausibile anche se naturalmente assurdo, tra l'ultimo Imperatore romano e il ciclo Arturiano...Basta! Non vi dico di più!
:: Tanachvil
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10:53 AM Noctupermalink ::
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:: Monday, April 01, 2002 ::
Bene, bene...Passata la Pasqua, mangiato come 2 maiali, dormito (sempre troppo poco) e finito con il signor Cecov e il signor Williams...Ragazzi che faticata! Le due serate di spettacolo o, come ci tiene a puntualizzare Tanino, esercizio pubblico, sono andate bene, con i soliti intoppi, un po' di nevrosi varie, qualche mio momento di down assoluto, per fortuna non in scena. La mia Stella non è stata granché, ma d'altra parte con solo una settimana per prepararla non potevo pretendere troppissimo, sono abbastanza soddisfatta della mia Blanche invece e ho riscosso grandi complimenti per la mia apparizione in vestito da sera verde acqua anni '50...
Il Giardino dei ciliegi è stato un bel massacro, il testo è pesante, complicato e alla fine non mi sembra che sia venuto male, anche se forse qualcuno potrebbe essersi un po' annoiato, ma di certo alcune perle comiche valevano il tempo speso, n'est pas?
Poi c'è il notizione! Quest'estate si lavora! Sono all'orizzonte 2 spettacoli con Tanino, uno sulla storia del canale Navile, verso Giugno, con partigiani, nomadi e guerre commerciali tra veneziani e bolognesi, e un'altro su Le Notti Bianche, in giro per il centro storico di Bologna, in collaborazione con Emidio Clementi, dei Massimo Volume. La cosa suona veramente bene, ci sarà da lavorare parecchio, da provare come dei dannati e l'estate se ne andrà quasi tutta in prove spettacoli e la possibilità di portare in giro Le Notti Bianche anche fuori Bologna.
:: Tanachvil
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2:11 AM Noctupermalink ::
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